Dal pont de la Tazzinètta (Edoardo Bossi)     

                      
Ieri                                                                                   Osteria del Pallone                                                                                      Oggi

 

Testo originale Traduzione

 

Dal pont de la Tazzinètta

Guarda ‘me la corr l’acqua del Navili…
liscia ‘me l’òli e frèsca ‘me on sorbètt,

la frega i spond, la va sòtta i pontili,

la fa di firifiss e di rosètt.

 

I cà in su la ripa hinn on idilli

vedèi spegiass in l’acqua ‘me donètt,

e tutt l’insèma el manda in visibilli

chi guarda inlocchii ‘sto bèll quadrètt.

 

Gh’è anmò ‘na quai bottega in su la riva:

on fondeghee, on pittor, on ortolan,

on antiquari, ona privativa,

 

on trani in la cort del Sebastian,

e poeu, tucc quèi che riva in comitiva

al Vicol  Lavandee: paren badan,

 

basii  ‘me di pattan

guarden ‘sta meraviglia d’on canton:

veden ‘na lavandera col seggion !

 Ares el 5 de genar del 2013

 

 

Dal ponte dello Scodellino

 

Guarda l’acqua come corre nel Naviglio…

liscia come l’olio e fresca come un sorbetto,

sfiora le sponde, va sotto i pontili,

fa dei giroglifici e delle rosette.

 

Le case sulla Ripa sono un idillio,

vederle specchiarsi nell’acqua come donnette,

e tutto l’insieme manda in visibilio

chi guarda attonito questo bel quadretto.

 

C’è ancora qualche bottega sulla Ripa:

un droghiere, un pittore, un ortolano,

un antiquario, una privativa, (tabaccaio)

 

un’osteria nella corte del Sebastiano,

e poi, tutti coloro che arrivano in comitiva

nel Vicolo dei Lavandai restano a bocca aperta

 

incantati, come bambinetti,

osservano quest’angolo incantevole:

vedono una lavandaia col secchione!

 

Arese 5 gennaio 2013

Commento

L’Amico Edo (con la A maiuscola) mi regala oggi (marzo 2013) questa sua poesia che a buon diritto pubblico .

Edo spiega che Il Ponte dello Scodellino, da lui autonomamente battezzato "De la tazzinètta", si trova a Milano alla fine del Naviglio Grande ed esattamente là dove il naviglio scorre sotto viale Gorizia prima di gettarsi in Darsena. E’ chiamato così perché, soprattutto nei periodi invernali, i barcaioli (detti comballi) che conducevano le chiatte e i barconi, trasportando materiale lungo i navigli, principalmente sabbia, infreddoliti dall'umidità, dalla nebbia e dal freddo, per riprendersi un attimo sostavano sulla riva destra della ripa, prima del ponte e qui vi era "L'osteria del Pallone" (che ancora esiste). Qui i barcaioli si rifocillavano con una scodella calda di minestrone, di latte caldo, di brodo.

 

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