Giorgio Caprotti

 

Profilo biografico Opere

 

Nato a Milano nel 1929. E' medico chirurgo e giornalista. Ci lascia nel 2015.

Milanese da generazioni e battezzato in S. Maria al Naviglio, ha moglie, figli, nuora e nipotina milanesi.

Come medico, per oltre un quarto di secolo, è stato impegnato alla chirurgia d'urgenza del Fatebenefratelli; inoltre è specializzato in neuropsichiatra e angiologia.

La sua attività giornalistica inizia già con gli anni giovanili del liceo con Il Bacelliere e prosegue con la terza pagina de l'Italia, con le "realtà romanzesche" e le vignette su La Domenica del Corriere.

Ricordiamo il suo volume Il medico turista, cioè un vademecum su come girare il mondo, salvaguardando la propria e l'altrui salute, un manuale per prevenire e affrontare i piccoli e grandi inconvenienti che possono capitare in viaggio: dalla sindrome da fusi orari alla malaria. Uno strumento maneggevole,prezioso sia per il medico che per il viaggiatore. Inoltre Il diario di un chirurgo

E' inoltre esperto di storia, costumi e filologia della parlata milanese. In questa veste ha collaborato con "Il Giornale", Canale 5, televisioni locali (ad es.Telenova con la sua rubrica Pillole di saggezza lombarda), con l'intendimento di depositare per i posteri la testimonianza di un patrimonio culturale popolare. Tiene anche regolarmente corsi di Cultura Milanese presso scuole superiori e Università della Terza Età, dove raccoglie grande simpatia per il suo piacevole modo di illustrare la materia.

Altri suoi libri:
"II dialetto che sfugge", per i tipi della Libreria Milanese, Posta Meneghina, Milan in saccoccia Ed. Il Torchio

E' stato coordinatore e revisore scientifico di varie enciclopedie dell'Istituto Geografico De Agostini, Fabbri e De Vecchi, è entrato nel Club degli Editori con Medicina pratica e pronto soccorso

Riconoscimenti:
- Premio alla Cultura dal Ministero addetto per Il diario di un chirurgo
- Premio giornalistico Upjohn
- Premio Glaxo-CEE per la divulgazione scientifica su Radiomontecarlo.

 

Scritti sull'Autore

Da "Il Giorno":
"ALBAIRATE
Alzi la mano chi ricorda il significato del termine dialettale «tupat», che indica il raccoglitore di pelli di talpa. Oppure del «seghess», strumento in voga tra gli agricoltori dell'Ottocento, o ancora del «legurot». Li ha rievocati, giovedì sera in Comune, il dottor Giorgio Caprotti, neuropsichiatra di fama ma soprattutto massimo esperto di dialetto milanese e scrittore. Un milanese orgoglioso della sua lingua, del suo vernacolo, «che non ha prevalso sul toscano solo perché loro avevano Dante Alighieri, ma noi avevamo Brunetto Latini», ha esordito Caprotti. Tra il pubblico decine di albairatesi facevano a gara nel rimembrare i termini dialettali, ricchi di fascino, che Caprotti ha descritto in un appassionato excursus. "

 

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