Franca Brambilla

 

Profilo biografico Opere

 

Franca Brambilla ultimamente abitava in viale Tunisia (non si è mai allontanata troppo dalla casa che le ha dato i natali (sopra l'osteria) nè dalla sua Parrocchia di S. Gioachimo, ma  ora (22 luglio 2002) ha smesso di fare "el saltamartin" e "l'è andada su in del Pader che l'è sò e l'è nòster, mè Dio e nòster Dio...", cioè ci ha lasciati  e riposa nel cimitero di Gessate nella tomba di famiglia.


Era nata  il 25 dicembre 1922, vent'anni dopo Ugo, l'ultimo dei tre fratelli che l'avevano preceduta e al quale è rimasta sempre molto affezionata. Proprio un Natale diverso dagli altri, come dirà in un racconto che parla della sua nascita. Natale era l'unico giorno che papà Felìs (Felice) e mamma Tognina (Antonietta) si concedevano di abbassare la saracinesca della loro "Osteria del Felìs" di via  Fara di fronte alla Pirelli  (1906-1936) e, successivamente, "El caferin" di via  Gluck  per tirà on poo el fiaa...ma quel Natale del 1922 aveva portato la Franca con tutto il suo bagaglio di ecletticità che sarebbe poi esploso via via nel corso della sua vita artistica e sociale. Era chiamata dagli amici "la ragazza della via Gluck", proprio perchè ha abitato la strada cantata da Adriano  Celentano. Certamente la sua frequentazione e collaborazione nei due locali dei genitori, a contatto con gli avventori più disparati dalla tipica milanesità, avrà contribuito notevolmente alla sua formazione, soprattutto nell'acquisizione del
la parlata meneghina più schietta.

 

Dopo gli studi tecnico-commerciali, d'uso a quei tempi, Franca s'impiega, ma non trascura i suoi interessi teatrali (a 8 anni esordiva già in oratorio) recitando nel repertorio milanese

con i Gruppi “Teatro Nodo” per la prosa e “i Milanes” per l’operetta (indimenticabile la sua Dirce ne “I fortunn del Tecoppa”).

Contemporaneamente collabora a riviste e giornali di cultura milanese, tra cui la Voce della Martinella e Il Nodo. E conduce programmi radiofonici (RAI 3, Radio A e Radio Meneghina) come “Il salotto lombardo”,  “Storie di Lombardia”;  “Quatter pass per Milan”, "Misto e panera" e "Storia del teatro amatoriale".

 

Tiene inoltre lezioni di letteratura milanese, partecipando a scopo benefico a vari recitals.

 

E' stata anche la fondatrice e la presidente del sodalizio “i Brambilla - tucc insèma, incoeu e doman”,

 

 

Sue pubblicazioni:

El bel fioeu e la Lilla,  - premi Carlo Ravasio e Sant'Ambroeus

Ona giornada de libertaa - altro premio Carlo Ravasio

Il piacere di chiamarsi Brambilla (ed. Il Carrobbio-La Martinella Milano),

Racconti e poesie milanesi: sui “Quaderni del filologico”, dell’Accademia del dialetto e dell’Acarya.


Altri premi e riconoscimenti:

"Esagono" 1980

"Guido Tresoldi" di Gessate 1986

"Carlo Porta" 1986

"Fititalia 90" 1990

"Ambrogino d'oro" alla memoria 2002
 

 

 

Scritti sull'Autore

 

Franca Brambilla viene esaltata per le sue doti di attrice, scrittrice, docente di meneghino: un vulcano di vitalità e di simpatia. Un ritratto più calzante del personaggio l'ha fornito L’Avvenire del 4 gennaio ‘96: “È l’emblema della Milano che amiamo e che ricordiamo con patetica nostalgia. Però con la Franca il patetico se ne va e la nostalgia scompare: rimane Milano, la sua veracità e il dinamismo che sgorga dal cuore e giunge, tramite il dialetto, al pari di una forza che trascina e contagia”.

 

POEMETTI

SONETTI

ALTRE LIRICHE
Basitt
Hoo faa la guggia
I perla fals
On fiocch giald

PROSE
El caferin
On Natal different